venerdì 23 settembre 2016

Terra Madre Torino 2016

Prime impressioni.

Tra ieri e oggi ho iniziato a girare per i vari luoghi dov'è situato il Salone del Gusto di Torino.

Quest'anno terra Madre è inglobato nella città e distribuito in varie aree: dal parco del Valentino al centro città ai Murazzi. Un'area piuttosto vasta.

Come sempre ci sono i distributori di acqua,  cosa furba e utilissima a mio avviso. Ci sono anche molte aree servizi - o toilettes se preferite chiamarli così - sono quei cabinotti blu (per ora ancora puliti, vedremo quanto resisteranno alla furia di certa gente). E per l'occasione, vista la paura di attentati, è pieno di ogni genere d'arma: dalla polizia a cavallo (che personalmente amo sempre vedere, hanno un certo fascino) alle guardie penitenziarie agli alpini. Alcuni generi d'arma nemmeno sapevo esistessero e mi chiedo cosa alcuni di questi ci facciano in un'evento simile, ma conoscendo poco ogni tipo di arma non posso contestare la loro utilità.

L'area del mercato al parco del Valentino è stata la prima che abbiamo visitato. Devo dire che gli stand si visitano molto meglio all'aperto rispetto agli anni scorsi. L'area è larga e ben distribuita.

Sorvolando su certe inquietanti scritte su orsi organici (forse voleva essere birra? No salumi. Ma l'orso organico rimarrà nei miei incubi per un bel po') è tutto ben segnalato.


Siamo partiti dagli stand dell'Africa per passare alla Norvegia, dove abbiamo approfittato per assaggiare le ostriche selvagge e decidere se comperare o meno il baccalà.



Opinione personale erano molto migliori quelle selvagge di quelle bretoni.








Da lì ci siamo spostate verso l'Oceania, Australia e Giappone. Sicuramente torneremo per una visita più mirata.

Nel frattempo siamo andate verso gli stand italiani, dove ho approfittato per fare acquisti di farine Tumminia e trigu de oru per i miei pani allo stand di Claudio Merlo di AgriMulino (stand D136 in caso vogliate passare).




Abbiamo chiacchierato di farine e grani e fatto delle foto come potete vedere qui sotto. È anche passato Bonci a fare una visita.







E' stata una bella esperienza e sicuramente sarà  da rifare.


Verso il pomeriggio ci siamo spostate in centro città,  dove sono situati i presidi Slow Food e l'enoteca, dove abbiamo fatto una sosta per un paio di buoni vini.

Domani sarà la volta della zona dei Murazzi e birre artigianali.

Un'altra cosa da segnalare sono i famosi assaggi. Purtroppo non tutti sono generosi come Claudio, che mette a disposizione quello che ha. I più danno assaggi infinitesimali, con cui è un miracolo se riesci a sentire il gusto di ciò che metti in bocca. Figuriamoci decidere se comperarlo  o no. Non parliamo dei piatti a pagamento. In questo caso qualche piatto vale la pena ed è un vero piatto.  In altri casi sono due morsi per un prezzo troppo alto. I piatti degli chef erano buoni però, ed erano piatti veri e non assaggini.

Una cosa che ci ha seccate non poco è stato vedere tra gli stand dei presidi un assaggio di melone bianco, una fetta (dico è un melone, particolare quanto vuoi, ma pur sempre un melone) sottile come una velina a 1 euro. Va  bene il presidio, ma certa gente ci marcia un po' troppo a mio parere.


In ogni caso il mercato vale un bel giro approfondito, per ciò che ancora non ho visto provvederò in questi giorni. Sicuramente questo evento è meglio quest'anno, così all'aperto che rinchiuso nel Lingotto, dove dovevi pagare un biglietto per l'ingresso (e non era troppo basso) cercando di compattare tutto in un giorno solo per non pagare troppo, col risultato di distruggere gambe e piedi per vedere tutto. Quest'anno me la sto prendendo comoda, dividendo in più giorni e rilassandomi invece di dover correre per finire di vedere tutto prima dell
a fine della giornata.

Per ora è tutto e vi lascio con  queste foto. A presto!